Grazie a Giallo e Cucina TV che mi ha concesso un ampio spazio per parlare del mio ultimo romanzo, Il lavandaio di Bertolla (2024), stimolato dalle interessanti domande di Ornella Donna!
Grazie a Giallo e Cucina TV e a Ornella Donna per questa bella recensione!
11 novembre 2024
Torino, 1944.
Francesco, un ragazzino di dodici anni, già privato a causa della guerra della figura del padre, si trova presto a fare i conti con la condizione di orfano per colpa di un bombardamento che devasta il quartiere in cui vive.
Questa sarà l’occasione per fare la conoscenza del mondo dei lavandai del quartiere Bertolla, poco fuori Torino. Una zona della città che ospita da decenni questa attività votata al lavaggio dei panni dei torinesi e in cui Francesco finisce a vivere.
Passano gli anni e nel 1955 un Francesco, ormai giovane adulto e integrato benissimo in una famiglia di lavandai, è costretto ad affrontare una serie di vicissitudini quando il suo padre adottivo verrà arrestato per omicidio.
Il romanzo è un giallo storico, che ha sullo sfondo da una parte il mondo contadino dei lavandai di Bertolla, in procinto di scomparire schiacciato dal progresso industriale, e dall’altra le ancora vive conseguenze del Secondo Conflitto Mondiale che condizionano la vita delle persone.
Sono nato a Torino nel 1973. Sono sposato e ho due figli.
Laureato in Scienze dell’Educazione, avrei dovuto lavorare come formatore aziendale, ma le misteriose curve della vita mi hanno condotto a fare l'informatico presso l'Università degli Studi, proprio all’ombra della Mole Antonelliana. Felicemente, direi.
Ho sempre amato la bicicletta e i libri e, dopo alcuni tentativi malriusciti, nel 2017 ho finalmente pubblicato il mio primo giallo: Il cane che avrebbe dovuto chiamarsi Fido, a cui sono seguiti La stella a sei punte (2018), Ultime volontà di Musini Arturo (2020), Una vita di troppo (2021), tutti editi da Il Ciliegio Editore... continua