La telefonata
«Buongiorno, clinica L’arca di Noè, sono Serena, in cosa posso esserle utile?»
«Ehm, buongiorno sono... non importa. Senta, ho trovato un cane, che posso fare?»
«Come ha trovato un cane? In che senso? Dove?»
«Eh, a casa mia, praticamente, è un po’ complicato, ma non so che fare... Ha dei consigli?»
«Mi ascolti signore...»
“Ecco questa crede che io sia rimbambito” pensò Riccardo.
«Lei è sicuro che si tra i di un cane?»
“Oh cazzo, ne è proprio convinta, no, è un dromedario o un cammello, sa? Ma non ricordo di preciso il numero delle gobbe!” avrebbe voluto urlare alla cornetta del telefono, ma lo pensò soltanto.
«Certo che si tratta di un cane signorina!» rispose fingendo un’educata pazienza che stava perdendo.
«Sì mi scusi. Volevo intendere, è sicuro che si tratti di un randagio?»
«Guardi, la medaglietta ce l’ha, c’è scritto solo Fido e c’è un numero ma non corrisponde ad alcun telefono che io sia riuscito a contattare con successo.»
«Capisco» e la signorina stette in silenzio per un po’.
“Ecco pensa che non sia capace nemmeno di comporre un numero...”
«Guardi, signore, venga qui e vedremo il da farsi.»
Prima di mettere giù, Martini ringraziò e si fece dare le indicazioni per raggiungere la clinica.