Torino, 1944.
Francesco, un ragazzino di dodici anni, già privato a causa della guerra della figura del padre, si trova presto a fare i conti con la condizione di orfano per colpa di un bombardamento che devasta il quartiere in cui vive.
Questa sarà l’occasione per fare la conoscenza del mondo dei lavandai del quartiere Bertolla, poco fuori Torino. Una zona della città che ospita da decenni questa attività votata al lavaggio dei panni dei torinesi e in cui Francesco finisce a vivere.
Passano gli anni e nel 1955 un Francesco, ormai giovane adulto e integrato benissimo in una famiglia di lavandai, è costretto ad affrontare una serie di vicissitudini quando il suo padre adottivo verrà arrestato per omicidio.
Il romanzo è un giallo storico, che ha sullo sfondo da una parte il mondo contadino dei lavandai di Bertolla, in procinto di scomparire schiacciato dal progresso industriale, e dall’altra le ancora vive conseguenze del Secondo Conflitto Mondiale che condizionano la vita delle persone.
Grazie a Giallo e Cucina TV che mi ha concesso un ampio spazio per parlare del mio ultimo romanzo, Il lavandaio di Bertolla (2024), stimolato dalle interessanti domande di Ornella Donna!
Breve intervista rilasciata agli amici di ArTecnica di Castiglione Torinese.
È un romanzo storico, condotto con notevole precisione e ricerca raffinata di stile e di contenuto. Siamo nell’epoca difficile del post guerra, la popolazione è ancora preda delle tante paure che hanno caratterizzato il periodo bellico e gli influssi sono veramente sofferenti e presenti.... [tutta la recensione sul sito]
La rivista mensile Torino Storia di gennaio ha eletto "libro del mese" Il lavandaio di Bertolla!
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Il romanzo offre uno spaccato storico che ci fa entrare nel mondo del lavandaio, un mestiere duro, soprattutto per le donne, con guadagni appena sufficienti per sopravvivere, mani rovinate dalla soda e dal freddo invernale. L’autore, noto anche per la sua abilità come giallista, non manca di intrecciare una trama investigativa, in cui si rivela un ottimo interprete.
Recensione completa sul sito
Come gli altri libri di Antonio Falco, “Il lavandaio di Bertolla” unisce alla semplicità della scrittura (e alla correlata godibile lettura), la convincente tessitura della trama. Oltre a questo, si apprezza la curiosità che ha permesso all’autore di ricostruire non solo il mondo del lavoro dei lavandai ma anche di rievocare, partendo dal vissuto di questo ambiente della Torino tra guerra e dopoguerra, rilevanti nodi storici della nostra contemporaneità.